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Intervista a GalileoAndrea Camilleri e Romano Scarpa
Regia:
- Stefano Nannipieri
Coordinamento tecnico:
- Stefano Vitali
Prodotto da:
- Alfea cinematografica
In collaborazione con:
- Fondazione Teatro di Pisa
- Università di Pisa
- Comune di Pisa
Riprese e montaggio a cura degli allievi del corso di formazione "Fare TV: televisione e nuove tecnologie"
- Simone Alderighi
- Giovanni Fabio Bianco
- Maria Serena Borghini
- Laura Boscaglia
- Olga Brucciani
- Stefano Caruso
- Martina Favilla
- Sara Landucci
- Ilaria Luperini
- Laura Pieve
- Antonio Ruscigno
Pisa, Teatro Verdi – 6 giugno 2009
Dopo l'Elogio del cannocchiale pronunciato dal Prof. Iacono, Andrea Camilleri e l'attore Romano Scarpa proseguono la celebrazione dell'anno galileiano interpretando una "Intervista impossibile a Galileo Galilei" scritta dallo stesso Camilleri.
Camilleri assume il ruolo dell'intervistatore, spalla di Scarpa, vero mattatore della pièce. Durante la rappresentazione emergono le contraddizioni dell' "essere galileiano": divertenti aneddoti su un presunto Galileo voyeur che avrebbe usato il cannocchiale, nelle sue primissime applicazioni, per spiare una sua piacente vicina. Un Galileo svagato e necessariamente opportunista, costretto troppo spesso a rincorrere una sussistenza difficile che viene risolta solo quando inventi qualcosa che aiuti i potenti a vincere le guerre.
Galileo è rappresentato come un geloso e attento guardiano della libertà, anche a costo di manovre che la storiografia ha affrontato con un giudizio non sempre all'altezza del personaggio e delle sue ragioni. Sintomatico il passaggio in cui Camilleri gli domanda se conosce un certo Bertolt Brecht, che "avrebbe scritto un dramma sulla sua vicenda". La risposta dello scienziato è un "no" un po' seccato e distante, quasi a mostrare una certa insofferenza a diventare simbolo, bandiera di una posizione che prescinda dalle ragioni storiche e personali, dal quadro generale e da quello privato. Non ci tiene a diventare una "maschera" il Galileo di Camilleri, un'ombra della storia sotto la quale celare il senso ultimo della sua missione: dimostrare che il mondo, la "natura", è un libro, un universo leggibile, un sistema che può essere codificato e attraverso il quale l'uomo può e deve passare con consapevolezza.
La semplicità e allo stesso tempo l'altezza del messaggio galileiano non possono essere corrotti dalle esigenze del potere, la sua intuizione gode il vantaggio assoluto dell'evidenza.
- Liberamente tratto da pisanotizie.it, autore: Danilo Soscia