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La madre, di V. PudovkinCon accompagnamento musicale

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La madre
1926, Unione Sovietica
Durata: 90'

Regia
Vsevolod Pudovkin

Soggetto
Maksim Gor'kij

Sceneggiatura
Nathan Zarkhij

Musica:

Alessandro Baris
batteria, elettronica, chitarra

Leonardo Chiarulli
pianoforte, elettronica

Sarah Mayer
violino

Un cult del cinema muto, con accompagnamento musicale. In onda questa settimana su FareTV, consulta il palinsesto.

Pudovkin ha trentatré anni quando nel 1926 realizza La Madre (Mat') che senza ombra di dubbio e' il suo capolavoro. Tratto dall'omonimo romanzo di Gor'kij e ambientato durante i moti insurrezionali del 1905, narra di Nilova, madre di un operaio rivoluzionario, che temendo per la vita del figlio, rivela alla polizia dove questi ha nascosto le armi. L'egoismo materno si trasforma in una graduale presa di coscienza e quando il figlio muore in un tentativo di evasione durante una manifestazione per il 1° maggio, sara' lei a raccogliere la bandiera rossa e a farsi ammazzare dai dragoni a cavallo.

La narrazione e' strettamente collegata alla dimensione psicologica dei personaggi e alla loro vita quotidiana, per evidenziare i problemi del movimento del proletariato dell'epoca.
La struttura narrativa e' scandita dal montaggio e sono le forti metafore visive a dominare su tutto il resto. Cosi', riallacciandosi alla tradizione dei grandi romanzieri russi dell'Ottocento, il montaggio diventa per lui l'elemento coordinatore di un grande affresco epico.

Come altri giovani registi russi, Pudovkin assimila, anche, l'insegnamento di Griffith e tenta di superarlo. Se nei film del grande regista americano, ogni taglio del montaggio ha lo scopo di creare l'atmosfera della scena e delineare i sentimenti e i caratteri dei personaggi, la nuova generazione russa pensa che lo scopo del cinema non sia solo quello di raccontare una storia, ma anche quello di suggerire concetti e messaggi.

Parole chiave: madre, pudovkin, russia, 1905